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distinzione quinta — cap. vii. 175

modi. O in quanto egli è giusto, o acciò che sia giusto; e dêsi amare ad avere il premio del giusto vivere, ch’è la beatitudine di vita eterna.1 E similmente dee amare il prossimo suo, ch’è ogni uomo. In prima, dee amare la bontà e la giustizia ch’è nell’uomo, di qualunque condizione si sia, o amico o nimico; e così dee avere in odio la rêtà, la malizia e ’l vizio. E dee amare che l’uomo sia e diventi buono e giusto, giustamente e dirittamente vivendo; e dêlo amare che bene, giustamente e dirittamente vivendo, pervenga alla beatitudine di vita eterna. E questo è amare propriamente il prossimo come sé medesimo. Intendesi ancora questo amore del prossimo, che come l’uomo vuole, per l’amore ch’egli ha a sé medesimo, essere sovvenuto ne’ suoi bisogni, così dee covvenire a’ bisogni del prossimo: e come vuole che gli sieno perdonate le ’ngiurie ch’e’ fa altrui, e non se ne faccia vendetta, così dê perdonare le ’ngiurie fatte a lui, e non voler fare o vedere farne vendetta: e come e’ vuole essere sopportato ne’ suoi difetti, così dee sopportare i difetti altrui: e come l’uomo non vuole essere giudicato delle cose occulte, così non dee giudicare altrui. E, brievemente, quello che volesse che fosse fatto a lui di bene o di cose lecite e oneste, dee egli fare altrui: e quello che non volesse che fosse fatto a lui di male, di danno o di vergogna, non dee volere egli farlo ad altrui. E per questo si toglie un falso amore, col quale altri non dee amare né sé né altrui; del quale dice la Scrittura: Qui diligit iniquitatem, adit animam suam: Chi ama il peccato, ha in odio l’anima sua. Dove si dà ad intendere che l’uomo non dee amare né desiderare quella cosa ch’è dannosa e nociva, né per sé né per altrui, come è il peccato. Onde, chi a fare o a poter fare il peccato, sé amasse,2 non sarebbe amarsi, ma sarebbe aversi in odio: imperò che tale amore, che è di fare la propia volontà, e non quella di Dio; seguitare la sua concupiscenzia o

  1. Il Manoscritto, abbreviando: ad avere il premio di vita eterna.
  2. Ediz. 95: s'amassi.