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172 distinzione quinta — cap. vii.

Qui si dimostra quale è la differenza ch'è tra 'l peccato veniale e 'l peccato mortale.


La seconda cosa che dobbiamo vedere, si è la differenza ch’è tra ’l peccato veniale e l’mortale. Dove è da sapere, che peccato mortale è detto da morte: imperò che induce l’anima a morte; come dice santo Iacopo:1 Peccatum cum con summatum fuerit, generat mortem: Il peccato che viene a compimento, genera morte. La morte è privazione di vita. Vita dell’anima è l’amore e la carità2 di Dio e del prossimo. Adunque, ogni peccato che toglie la carità di Dio e del prossimo induce all’anima morte. E questo cotale peccato si chiama peccato mortale; onde dice san Tommaso: Il peccato mortale è detto quello che toglie la vita spirituale dell’anima, la quale vita è della carità. Or come e quando il peccato tolga la carità di Dio e del prossimo, è da considerare; e quindi potremo conoscere qual sia peccato mortale, e, per comparazione e per rispetto di quello, qual sia veniale. Dove è da sapere, che la carità fa amare Iddio sopra tutte le cose, e ’l prossimo come sé medesimo. Così disse Cristo nel Vangelo: Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo, et ex tota anima tua, et ex omnibus viribus tuis, et ex omni mente tua: et proximum tuum sicut te ipsum.3 La qual parola esponendo santo Agostino, dice: Ama il tuo signore Iddio con tutto il quore, cioè con tutti gli tuoi pensieri; con tutta l’anima tua, cioè tutta la vita tua; con tutta la mente tua, cioè che tutto il tuo intendimento ponghi nell’amore di Dio, dal quale hai ciò che

  1. Nel nostro Testo, e nelle stampe del quattrocento e del Salviati: san Paolo.
  2. Così nel Manoscritto. Le stampe dell'85 e del 25, con forma in questo libro frequente: l'amore della carità.
  3. Mancano al nostro Testo, come all'edizione del Salviati, le parole non necessarie e all'autore non solite, che sono in quelle del 95 e del 25: nell'Evangelio di Sancto Luca.