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distinzione quinta — cap. vi. |
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rità e della giustizia. Così facea il profeta David quando dicea: Voluntarie sacrificabo tibi, et confitebor nomini tuo, Domine: Voluntariamente ti farò sagrificio, e confesseròmmi al tuo nome. La decima condizione che dee avere la confessione, si è verecunda; che dee essere vergognosa: che la persona vergognosamente s’accusi de’ suoi peccati. Onde dice santo Ierolimo: Allora è speranza di salute, quando al peccato séguita la vergogna. Essemplo del pubblicano nel Vangelo,1 il quale vergognandosi del suo peccato, non ardiva di levare gli occhi in alto, ma vergognosamente confessando il suo peccato, si battea2 il petto e dicea: Iddio, abbi pietà, e perdona a me peccatore. La qual parola esponendo Origene, dice: Egli è bene in prima non fare cosa veruna degna di confusione:3 ma imperò che uomini siamo e spesso pecchiamo, è uno secondo bene che del male aver fatto ci vergognamo; e gittando gli occhi vergognosi a terra, non difendiamo il male isfacciatamente. Ciò fece bene santa Maria Maddalena, che vergognosamente venne dietro a’ piedi di Cristo. Ma non dee essere la vergogna tanta e tale, ch’altri lasci però quello che dee dire o fare; ma dee essere nel peccatore una vergogna isvergognata, come dice san Gregorio della Maddalena, che veggendo ella le macchie della sua sozzura, corse alla fonte della misericordia a lavarsi; e imperò che molto si vergognava dentro, non curò della vergogna di fuori. Questa cotale vergogna che s’ha nella confessione, come dice santo Agostino, si conta tra l’altre opere penose della sadisfazione e della penitenzia.4
La undecima condizione che dee avere la confessione, si è integra; che dee essere intera: che la persona non dee tacere niuno peccato mortale, e non dee dimezzare la confessione, e parte de’ peccati dire a un prete e
parte a un
- ↑ Ediz. 95 e 85: del Vangelio.
- ↑ Ediz. 95: vergognosamente il suo peccato confessa, battendosi ec.
- ↑ Il Manoscritto: confessione.
- ↑ Ediz. 95 e 85: della soddisfazione della penitenzia.