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128 | distinzione quinta — cap. iv. |
lenza, alcuno per povertà, alcuno per mala compagnia e per opportunitade. Anche dee avere discrezione in sapere riprendere il peccatore, e soavemente e aspramente, secondo che richiede il peccato e la condizione della persona. Somigliantemente dee essere discreto in sapere confortare, consolare, consigliare e ammaestrare, secondo che richiede la materia e ’l bisogno; e avere compassione al peccatore, e non essere spietato né crudele, come fu uno del quale si legge scritto da Cesario.
Uno monaco fu dell’Ordine di Cestella, che sendo già prete sagrato, uscì dell’Ordine, e diventò malandrino e rubatore di strada. Ed essendo una volta all’assedio d’uno castello, fu ferito1 d’una saetta a morte. E pregato da molti che si confessasse, avvegna che prima se ne rendesse malagevole, poi, chiamato il prete, cominciò a dire i suoi peccati. Al quale tanta contrizione diede Iddio, e tante lagrime soprabbondarono con doloroso pianto, che ’nterrompendosi el fiato e le parole, non poteva i suoi peccati dire. Alla fine, respirando un poco, prese a confessare i suoi peccati, dicendo com’egli era stato grande malfattore e disperato peccatore. – Io sono appóstata della religione; io rubatore di strada; io micidiale di molti uomini; i’ho2 arse molte case; io sforzatore di mogli e di figliuole altrui: e altri mali assai ho fatti nella vita mia. – Udendo il prete istolto gli scellerati e gravi peccati, con indegnazione rivolgendosi inverso il peccatore, disse: – Tu se’ figliuolo del diavolo: tanti peccati e sì gravi non ti potrebbono mai essere perdonati, e io non te ne darei penitenzia. – Rispose il peccatore: – Che dite voi? Io sono cherico, e so che la Scrittura dice, in qualunche ora il pecca-
- ↑ L'edizione del 25 aggiunge qui in vano, come a noi sembra, duramente; e il nostro Manoscritto: fu ferito duramente a morte.
- ↑ Tutte le stampe, come il Testo a penna, leggono: io arse; ma non temiamo di avere oltrepassato la facoltà che ad ogni editore, per quanto fedele, è concessa, collo sciogliere quella prima parola come si è fatto.