tuperio e biasimo; e superbamente volendo essere tenuti buoni e buoni parere, ma non volendo essere, tacciono per vergogna quello che viziosamente e senza vergogna commissono, e potrebbero con fruttuosa vergogna utilmente manifestare. La malizia gli tiene ostinati nella loro perversa volontà; e, per l’affetto vizioso e corrotto a mal volere e a mal fare, non si dolgono né pentono del male avere fatto, e non si pongono in quore di ben fare per innanzi: anzi, secondo il disordinamento de’ loro viziosi desiderii, appetiscono e disiderano d’avere opportunitade e il destro di potere adempiere le loro male volontadi, e però non si conducono al rimedio della medicinale confessione. Acciò, dunque, che per ignoranza non si scusino, la quale maggiormente gli accusa; e la nigligenza non gli occupi, ma istudiosa sollecitudine gli sproni; e la vergogna non gli ritragga per viltà d’animo, ma sicura prontezza, con isperanza di perdono, gli spinga; e la malizia ostinata indurandogli nel peccato, viziosamente non gli ritenga; dirò conseguentemente, parlando della confessione, tutto ciò che Iddio ne1 concederà, utilmente e fruttuosamente ammaestrando, e insegnando a coloro che fedelmente e divotamente leggeranno in questo libro, come debbano, sappiano, possano e vogliano bene confessarsi. Onde della confessione dirò principalmente sette cose. Prima, che cosa è confessione: nel secondo luogo, quando e da cui fu ordinata la confessione: nel terzo luogo, quale è l’effetto e l’utilità sua: nel quarto, chi e quale dee essere il confessoro che ode la confessione: nel quinto luogo dirò come si dee disporre e comporre il peccatore che va a fare la confessione: nel sesto, come si dee fare la confessione, e quante cose si richieggono acciò che si faccia bene: nel settimo luogo, di che si de’ fare la confessione, cioè a dire di quali peccati si dee la persona confessare. E in2 queste sette cose ordinata-
- ↑ Ediz. 95: mi.
- ↑ Le stampe del 95 e del 23 tacciono, non senza eleganza: in.