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   14 libro settimo


Item che il giorno stabilito all’elezione de’ sindaci si scrivessero tutti li cittadini delle quattro classi; conforme all’antico solito si ponessero le cartelle con li nomi loro in quattro pignatte; quali sigillate, incominciandosi conforme al solito a cavarle per mano di un fanciullo, e quella sarà pigliata e letta da uno delli due religiosi che doveranno assistere nella bussola. E chiamato il nome, che in detta cartella si troverà scritto, per tre voci intermissive dal Trombetta, per quanto si potrà dire un’avemaria per voce, non comparendo subito il chiamato, si debba stracciare la detta cartella, e se ne caccerà un’altra, e si osservi dello stesso modo. E quello che sarà chiamato, non abbia da parlare con alcuno, ma subito debba entrare nella camera del casciarizzo; e parlando con alcuna persona sia subito privato del dar della voce, ed in suo luogo se ne cavi un’altra per dar detta voce. E non si possa cavar altra cartella, se prima non sarà uscito il chiamato, e dato la voce; il quale subito si avrà di appartare da detto luogo, e così continuare in tutte le altre in sino che si finirà detta elezione, e sempre in futuro si osserverà di questo modo.

Item che la persona, che sarà uscita nella sudetta cartella, abbia da entrare diretto tramite, senza parlare nemmeno colli Sindaci, o Governatore, o qualsivoglia altra persona, in detta camera delli casciarizzi, dove assisteranno li due predetti religiosi, li quali pigliate tante palle quanti saranno gl’imbussolati per sindaci, faranno il giuramento con il crocifisso in mano, all’eletto che averà da dar la voce, che la desse alla persona che gli parrà abile e meritevole; con che tutte le palle che se li consegneranno ad una ad una per dare detta voce, le abbia da porre ognuna per cassetterio così affermativa come negativa, per essere in detto cascione tanto il sì quanto il no. Ed a quelle persone, che non sapranno leggere li nomi in detti cascioni, li debbano leggere li predetti Religiosi, senza dire altre parole; e dato che avrà l’eletto la sua voce, se ne debba uscire subito per quanto più segreto potrà.

Item che li Sindaci, Governatore, o altro uffiziale in luogo del detto Governatore e Secretario della città, debbe stare in un’altra stanza, o appartamento separato da quello del casciarizzo, in modo che l’eletto che anderà a dar la voce non possa esser visto, e la porta della camera dove sta il casciarizzo sia serrata; e nella scala dove va sagliendo l’eletto non stia persona veruna, nè il Governatore ponga sargente maggiore, nè altro uffiziale o persona, ma stia libero detto luogo, e vacuo di persone.

Item finita che sarà detta bussola per tutti li diciotto eletti, cioè