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capo primo 5

stro lato del Castello al sinistro della porta Amalfitana, dov’era la torre delle carceri. Sorgeva il Castello in luogo alto, a levante; ed alle sue radici occidentali stavano il palazzo arcivescovile, ed il Duomo. In questa Chiesa erano a destra le cappelle del SS. Sagramento, di Santo Stefano, di San Giovanni Evangelista, di Santa Caterina, di San Nicola, e di Sant’Antonio da Padova. A sinistra quelle di Santa Maria del Popolo, e della Santissima Trinità, e dall’uno e l’altro lato quattro altari, cioè della Resurrezione, di San Crispino, di Santa Maria de Diano, e di Santa Maria del Bosco. Presso l’altare di Santa Maria del Bosco all’angolo sinistro s’innalzava il campanile. Tra i confini della prima sezione della città vedevansi (oltre la detta Cattedrale e Palazzo arcivescovile) il Seminario de’ Chierici, e le chiese di San Sebastiano, di Santa Maria delle Penne, e di San Giacomo apostolo.

Nella seconda sezione, andando giù verso la marina ti si offeriva alla vista, a destra l’edifizio pubblico del Monte della Pietà; le chiese di San Vito, di San Leonardo; le parrocchie di San Nicolò del Pozzo, e di Santa Maria di Ganzerina; ed il convento de’ Carmelitani, la cui Chiesa di Santa Maria delle Grazie era celebre per la frequenza de’ divoti reggini. A sinistra poi le chiese di San Girolamo, di San Filippo e Giacomo, di Sant’Eustachio, di Sant’Antonio da Padova, di San Matteo, e di Santa Maria di Porto salvo; e nell’angolo della città a mezzodì la chiesa parrocchiale di San Nicola delle Colonne, presso cui era il Quartiere militare, ed il forte Lemos. Dentro la porta della marina, che dicevasi pure porta della Dogana per esser vicina a tale edifizio, si teneva il mercato de’ cereali, delle frutta, e di ogni altro commestibile.

La terza sezione, ad oriente e tramontana, abbracciava il Collegio de’ Gesuiti; le chiese parrocchiali di San Nicolò de’ Bianchi, e di Santa Maria della Candelora; quelle de’ Santi Cosmo e Damiano, di San Michele Arcangelo, di San Carlo, e di Santa Maria della Concezione; il Convento di San Domenico; le confraternite di Santa Maria di Melisa, e del SS. Rosario; e la Collegiata greca di Santa Maria della Cattolica.

Nella quarta sezione, a tramontana e ponente, si osservavano il monastero di Santa Maria della Vittoria; le chiese parrocchiali di San Silvestro, e di San Giorgio de Gulferio; quelle di Sant’Andrea, di San Pietro, e di San Giuseppe; ed infine l’Ospedale civico, e la Torre dell’orologio. Gli edifizii privati erano in pessima condizione, nè alcuno divenne meritevole di ricordo speciale.

I quattro angoli delle mura della città eran garentiti da quattro