Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/87

LIBRO SECONDO


CAPO PRIMO

(Dall’anno di Roma 483 al 545.)

I. Gerone muove guerra a’ Mamertini, e minaccia d’occupar Messena; ma n’è sviato da Annibale, capitano de’ Cartaginesi. II. L’uno e gli altri si uniscono contro Messena. I Mamertini impetrano il soccorso de’ Romani. Appio Claudio passa da Reggio in Messena. Tregua tra i Romani e Gerone. III. Guerra tra i Romani ed i Cartaginesi. Messena resta a’ Romani. I Cartaginesi son rotti, e fan pace co’ Romani. IV. Condizione di Reggio durante la prima guerra punica. V. Annibale scende in Italia. VI. Sue vittorie stupende. Battaglia di Canne, e sue conseguenze. Le città Italiote restano ferme alla fede di Roma. Reggio è assediata da Annone e da’ Brutiii. Locri è occupata dai Cartaginesi, ed il presidio romano, costretto ad uscirne, passa in Reggio. I Bruttii espugnano Crotone. VII. Guerre in Italia tra Romani e Cartaginesi. Cose di Sicilia. Marcello ottiene Siracusa. VIII. I Cartaginesi occupano Taranto; mentre i Romani tengono Capua in assedio. Annibale ne’ Bruttii: tenta l’occupazione di Reggio. IX. Decio Quinzio in Reggio con un’armata Romana. Sua morte. X. Successi dei Romani in Sicilia. I Siciliani si conformano al dominio di Roma. In Reggio il presidio romano è recato a tremila uomini. XI. Taranto è assediata da’ Romani. Da Reggio i Romani si gittano al guasto del territorio de’ Bruttii, ed assaltano Caulonia. Annibale vi accorre a difesa; ed intanto Taranto ricade in potestà di Roma. I Romani tentano invano il racquisto di Locri. XII. Fatti d’armi tra Annibale ed i Consoli Marcello e Crispino. Morte di Marcello. Asdrubale scende in Italia, ma è vinto da’ Romani, ed ucciso; e la sua testa vien gittata nel campo di Annibale.


I. Partendo Pirro d’Italia aveva lasciato detto che un gran campo di lotte rimarrebbe aperto tra Romani e Cartaginesi; nè fallì la sua previdenza. I Cartaginesi, cui non era venuto fatto d’insignorirsi di Reggio, prima che questa città cedesse a’ Romani, avevano poi volto l’animo a prender Messena, ben avvisando l’importanza che a questa verrebbe dalla vicinanza di Reggio, dond’erano minacciati dalla potenza romana. Gerone dall’altra banda, che nell’impresa di Reggio aveva favorito i Romani, anch’egli si accalorava a far sua Messena, e facevasi a credere che costoro non avrebbero ostato al suo