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capo primo 5   

e co’ nuovi Messenii stanziatisi in Zancle strinse un’alleanza che durò lungo tempo con reciproca utilità. Così i Messenii dominavano ormai sulle due rive dello stretto.

V. Da questo tempo ad Anassila il giovine è quasi del tutto ignota la storia di Reggio; e resta solo che si contino taluni fatti spiccati, da’ quali nondimeno apparirà quanto andassero sempre migliorando le condizioni della Repubblica Reggina, e come avesse di buon’ora cominciato ad emulare le vicine repubbliche di Sibari, di Crotone e di Locri; le quali forse primeggiavano allora sopra tutte le altre della italica regione.

Erano già così diffuse nella Magna Esperia le colonie greche, che la nativa lingua osca, tuttochè restasse lingua parlata, pure nelle scritture e nelle lapidi cedeva il luogo alla greca. E allo stesso nome di Magna Esperia veniva agevolmente sostituito quello di Magna Grecia; argomento della preponderanza che già vi avevano grandissima i greci coloni. Quello di Esperia rimaneva alla Spagna, a cui i Greci, reputandola ultima terra occidentale, l’avevano già trasmesso da più tempo. E poichè all’Italia durava ancora quel nome, benchè rado, per non confondere le due regioni, la Spagna fu detta Ultima Esperia.

Per far poi distinzione dagl’indigeni abitatori a quelli di greca provenienza, i primi erano indicati col nome d’Itali, e con quello d’Italioti i secondi.

VI. Avevano il primato tra le Repubbliche Italiote Sibari e Crotone: ma Sibari aveva raggiunto quell’apice di civiltà, dove comincia la mollezza e la corruzione, che si traggono seco la decadenza e la ruina. A quell’altezza Crotone non era ancor giunta, ma vi si appressava robusta, e calda di gioventù e di potenza. Per questo le due repubbliche erano divenute rivali; Sibari non voleva patire che una nuova repubblica le contrastasse il primato; e Crotone già meditava la depressione di quella, che le si poneva in mezzo ad impacciarle il cammino. Nè mancano appicchi quando si vuol venire a contesa; e si uscì alla campagna. Conduceva Teli i Sibariti, Milone i Crotoniati. Si azzuffarono i due popoli, e con ostinata perseveranza si combatterono; ma Sibari fu sterminata e Crotone soprastette sola, temuta e grande sulle altre repubbliche Italiote. (Olimp. 68, 1. av. Cr. 508.) E fu splendida di scienze, di arti, di traffichi: ed ivi ebbe glorioso principio la scuola pitagorica. La quale, insaporata nel più bel fiore dell’antica sapienza, aveva informato di salutari precetti le istituzioni civili. Dalle quali provenne poi tanta stabilità e si perfetta educazione nell’ordine morale e