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capo sesto 253   

ed ordinate le cose di questa provincia, mosse con seimila uomini al campo di Ferdinando II ch’era intorno ad Atella; dove stava chiuso il Montpensier, che poi si rese per patti.

Ma quando Ferdinando (1496) rientrava in Napoli vittorioso dopo di aver conquistato il Regno con tante belle prove di coraggio, di costanza e di perizia militare; quand’era presso a cogliere il frutto delle sue gloriose fatiche, finiva giovanissimo di tisichezza. Gli succedeva lo zio Federigo fratello di Alfonso II. Al qual re mandava l’università di Reggio i suoi sindaci Antonio di Tarsia e Coletta Malgeri, ed ottenevano costoro piena conferma di tutti i privilegi, grazie, capitoli, riti e consuetudini della città. Federigo, che aveva indole mansueta e dolcissima, ebbe tutto l’amore del popolo napolitano; e tutti speravano che il suo regno sarebbe riuscito pacifico, riposato e prosperevole. E tal fu, sinchè da fuori non venne un nuovo turbine a travolgere al tutto le sorti del Reame, ed a metter in fondo la casa di Aragona.

FINE DEL LIBRO QUINTO.