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capo primo 113   

Metropolita di Calabria erano suffraganei prima sette vescovadi: Gerace, Squillace, Crotone, Cosenza, Tropea, Tauriana e Monteleone; poi furono aggiunti Rossano, Amantea, Nicotera, e Cassano; e finalmente Besignano, e Nicastro. Tra le ottanta Metropoli soggette al Patriarca bizantino, questa di Reggio era la trigesimaprima; e quantunque il suo Metropolita non avesse l’onorifico titolo di Esarca, era annnumerato però tra gl’Ipertimi, che dopo gli Esarchi erano i maggiori di onore e di dignità. Le Metropoli di Reggio e di Siracusa, dopo quelle di Milano, di Aquilea e di Ravenna, sono le più antiche di tutte. E comechè la loro potestà abbia avuto origine dal Patriarca di Costantinopoli, pure ne fu riconosciuta e legittimata dai romani Pontefici, come a suo luogo vedremo.

I Rettori ed Economi delle Chiese greche parrocchiali (o plebali o battesimali che dir si vogliano) erano chiamati da’ Bizantini Protopapi e Deuterii (ora Ditterèi); e Cattoliche le loro Chiese. Questo stesso nome invalse fra noi dalla metà del secolo ottavo, e valeva lo stesso che gli Arcipreti latini. Onde avemmo i Protopapi di Reggio, di Santagata, di San Lorenzo, di Motta, di Montebello, di Pentidattilo, di Bova ed altrettali; ed i Ditterèi di Cardeto, di Mosòrrova, e di Armo. E quella lingua greca che il dominio Romano, ed il conquasso de’ Vandali e de’ Goti avevano fatta sparire da noi, ci era novellamente riportata da’ Greci di Costantinopoli; e le arti e gli studii greci tornavano a fiorirvi quasi come in antico. Nelle contrade superiori però, ove non giunse mai intero il contagio delle dominazioni successive, conservossi e dura ancora il greco accento, ed il greco costume. E se non senti la pura e morbida favella di Pitagora, d’Ibico, di Lico Butera, e di Teagene, scorgi tuttavia la guisa e la fattezza greca anche di sotto alle profonde storpiature indotte nel tradizionale dialetto del volgo.

     Spanò Bolani — I. 8