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   104 libro secondo

tutta alla suggezione di lui. Reggio nondimeno mal potè durare all’assedio; poichè dal difetto delle cose più necessarie alla vita fu stretta a darsi per patti.

E mentre Totila correva vittorioso dalle Alpi a Lilibeo, Belisario stava ne’ Bruttii inoperoso e di mala voglia. E Giustiniano, che nè voleva sentir di pace, nè dava lena alla guerra, forzava Belisario a cancellare l’antica fama colla vergogna delle fresche sconfitte. Il quale, così balestrato dalla voltabile fortuna, errava doloroso e da fuggiasco lunghe le rive bruttie, non osando nè di mettersi dentro il paese, nè di affrontarsi con Totila. Ma in ultimo Giustiniano, impigliato nella guerra co’ Persiani, richiamò Belisario alla imperial metropoli da quella Italia che più per lui non faceva.

CAPO SESTO

(Dall’anno 551 all’anno 623.)

I. Dominio de’ Goti. Artabano toglie Reggio dallo loro mani. Narsete in Italia. Morte di Tolìla; e fine del dominio gotico. II. Leutari e Buccellino. Reggio è da Buccellino saccheggiata ed arsa. Sono entrambi sconfitti da’ Bizantini. III. Narsete chiama i Longobardi in Italia. Esarcato di Ravenna. Autari III in Reggio. Dominio de’ Bizantini. Reggio resta in potestà de’ Bizantini. IV. L’Impero d’Oriente è diviso in dodici temi. Nel decimo tema si comprende la Sicilia e Reggio. Giovanni Comsino, duca dì Napoli, occupa Reggio; ma subito n’è cacciato dall’Esarca Eleuterio. V. Floridità di Reggio, e di altre città de’ Bruttii sotto i Bizantini.


I. Dopo la partenza di Belisario l’Italia fu dominata dai Goti dall’un capo all’altro. I tempii distrutti, perseguitati i sacerdoti, rovinate le pubbliche e le private fortune, abbruciati i campi e le città, stracciate le leggi, la santità de’ domestici focolari violata. I preti, i monaci, e moltissima copia d’italiani, che da tanto soqquadro eran fuggiti atterriti a Costantinopoli, non restavano di pregar Giustiniano che vedesse modo e riparo a tanta somma di mali. Di che commosso l’Imperatore, e scongiurato altresì da Cetego Patrizio e da papa Vigilio che a bella posta si era condotto a Costantinopoli, spedì con potenti forze Liberio, per farla finita co’ Goti. Ma questi mostratosi irresoluto e dappoco fu tolto di grado, e messovi Artabano. Allora la guerra d’Italia fu rattizzata con maschio ardimento. Artabano strappò a’ Goti la Sicilia, ripose Reggio ed altre terre de’ Bruttii nel dominio imperiale, racquistò la Lucania (An. di Cr. 551), e via via altre contrade italiche; finchè venuto al sangue presso Ancona