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   90 libro secondo

flotta di Pompeo, e la disfece. Questi, che ciò aveva preveduto, mossosi da Messana con sessanta legni, corse a sovvenzione de’ suoi. Ottaviano ch’era in Reggio, lasciato che Sesto si traesse lungi, fece prova di mettere ad atto il concepito sbarco in Sicilia. Partito sollecitamente da Reggio colla sua flotta, e colle tre legioni comandate da Cornificio, pigliò terra in Tauromenio. Ma intanto Sesto Pompeo tornava da Milazzo a Messana, e non prima seppe il seguito sbarco di Ottaviano in Tauromenio che gli fu sopra con ogni sua forza e di mare e di terra. Ottaviano versando in duri partiti fu ridotto a doversi rimbarcare a precipizio, e venire a giornata. Nella quale restò pienamente sconfitto, e le sue navi furono o prese, o arse, o sfondate, da pochissime in fuori ch’ebbero tempo di mettersi in salvo sulle coste d’Italia. Ed Ottaviano medesimo poco mancò non cadesse nelle mani del nemico. Fuggendo egli in una barchetta, guadagnò a gran pena il lido presso il promontorio Bruttio, donde a piedi e sconosciuto si condusse a Leucopetra presso Valerio Messala, che vi dimorava tuttavia con le due legioni. Intanto giungeva Lepido dall’Affrica, e tutto si allestiva alle riscosse contro il fortunato Pompeo.

Dopo varie battaglie, la cui narrazione mi farebbe uscir di materia, Sesto Pompeo pugnando sempre con ammirabile bravura fu vinto alfine dal più numero delle forze nemiche (An. di R. 718. av. Cr. 36), e costretto a snidar di Sicilia. Partì da Messana con diciassette vascelli avanzatigli dalla disfatta; e fece proposito di ripararsi nell’Asia. Ma prima di abbandonar le nostre regioni, volle lasciar di sè una trista ricordanza, saccheggiando in Italia il ricco tempio di Giunone Lacinia. Durante la feroce guerra tra Sesto Pompeo ed Ottaviano Cesare, combattuta in gran parte sul territorio reggino, la misera Reggio premuta e deserta dalla soldatesca triumvirale, precipitò nell’ultima rovina, nè da questa cominciò a rilevarsi che sotto i primi successori dì Augusto. Reggio, che ne’ tempi anteriori al Triumvirato sino alla battaglia di Filippi, era una delle più splendide ed opulente città italiche, rimase al termine della predetta guerra una delle più povere ed abbandonate; e tale si trovava quando Augusto fu creato Imperatore della Repubblica Romana.