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le macchine di errori ed edificj di perversitade, che impediscono la strada ed occupano il cammino; cassiamo e annulliamo, quanto possibil fia i trionfi e trofei di nostri facinorosi gesti, a fine che appaia nel tribunal de la giustizia verace pentimento di commessi errori! Su, su, o dei, tolgansi dal cielo queste larve, statue, figure, imagini, ritratti, processi ed istorie di nostre avarizie, libidini, furti, sdegni, dispetti ed onte! che passe questa notte atra e fosca di nostri errori, perchè la vaga aurora del nuovo giorno de la giustizia ne invita; e disponiamoci di maniera tale al sole, ch’è per uscire, che non ne discopra così, come siamo immondi! Bisogna mondare e renderci belli; non solamente noi, ma anco le nostre stanze e i nostri tetti fia mestieri che sieno puliti e netti; doviamo interiormente ed esteriormente ripurgarci. Disponiamoci, dico, prima nel cielo, che intellettualmente è dentro di noi, e poi in questo sensibile, che corporalmente si presenta a gli occhi! Togliamo via dal cielo de l’animo nostro l’Orsa de la difformità, la Saetta de la detrazione, l'Equicolo de la leggerezza, il Cane de la murmurazione, la Canicola de l’adulazione! Bandiscasi da noi l’Ercole de la violenza, la Lira de la congiurazione, il Triangolo de l’empietà, il Boote de l’incostanza, il Cefeo de la durezza! Lungi da noi il Drago de l’invidia, il Cigno de l’imprudenza, la Cassiopea de la vanità, l’Andromeda de la desidia, il Perseo de la vana sollecitudine! Scacciamo l’Ofiuco de la maldizione, l’Aquila de l’arroganza, il Delfino de la libidine, il Cavallo de l’impazienza, l’Idra de la concupiscenza! Togliamo da noi il Ceto de l’ingordigia, l’Orione de la fierezza, il Fiume de le superfluitadi, la Gorgone de l’ignoranza, la Lepre del vano timore! Non ne