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50 DE LA BESTIA TRIONFANTE

sapere, che non si può mantener superiore chi non si sa far bestia. Non parlo de la Vergine; perchè, per conservar la sua virginità, in nessun loco sta sicura, se non in cielo, avendo da qua un leone, e da là uno scorpione per sua guardia. La poverina è fuggita da terra, perchè l'eccessiva libidine de le donne, le quali, quando più son pregne, tanto più sogliono appetere il coito, fa, che non sia sicura di non essere contaminata, anco se si trovasse nel ventre de la madre; però goda li suoi venti sei carbuncoli, con quelli altri sei, che le sono intorno. Circa l’intemerata maestà di quei doi asini, che luceno nel spazio di Cancro, non oso dire, perchè di questi massimamente per dritto e per ragione è il regno del cielo; come con molte efficacissime ragioni altre volte mi propono di mostrarvi, perchè di tanta materia non ardisco parlare per modo di passaggio. Ma di questo sol mi doglio e mi lamento assai, che questi divini animali sieno stati sì avaramente trattati, non facendoli essere, come in casa propria, ma ne l’ospizio di quel retrogrado animale acquatico, e non munerandoli più, che de la miseria di due stelle, donandone una a l’uno e l’altra a l’altro; e quelle non maggiori, che de la quarta grandezza.

De l'Altare dunque, Capricorno, Vergine ed Asini, ben che prendo a dispiacer, ch’ad alcuni di questi, non essendo lor trattati secondo la dignità, in loco di essere fatto onore, forse li è stata fatta ingiuria, or al presente non voglio definir cosa alcuna; ma torno a gli altri suppositi, che vanno per la medesima bilancia con li sopradetti.

Non volete voi, che murmurino gli altri fiumi, che sono in terra, per il torto che li vien fatto? Atteso che, qual ragion vuole, che più tosto l'Eridano deve