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la sa cercare, dove ella consiste. Tutto dunque, che avete profferito, è verissimo. Ma vorrei sapere, o Sofia, a che proposito, a che fine voi lo dite.
sof. Quello che da ciò voglio inferire, è, che il principio, il mezzo ed il fine, il nascimento, l’aumento e la perfezione di quanto veggiamo, è da contrarj, per contrarj, ne’ contrarj, a contrarj: e dove è la contrarietà, è l'azione e reazione, è il moto, è la diversità, è la moltitudine, è l’ordine, son li gradi, è la successione. Per ciò nessuno che ben considera, giammai per l’essere ed aver presente si dismetterà o s’inalzarà d’animo, quantunque in comparazion d’altri abiti e fortune gli paia buono o rio, peggiore o megliore. Tal io con il mio divino oggetto, che è la verità, tanto tempo, come fuggitiva, occulta, depressa e sommersa, ho giudicato quel termine per ordinanza del fato come principio del mio ritorno, apparizione, esaltazione, e magnificenza tanto più grande, quanto maggiori son state le contradizioni.
saul. Così avviene, che, chi vuol più gagliardamente saltando alzarsi da terra, gli fia mestiero, che prima ben si recurve; e chi studia di superar più efficacemente trapassando un fosso, accatta tal volta l’empito, sè ritirando otto o diece passi a dietro.
sof. Tanto più dunque spero nel futuro miglior successo, per grazia del fato, quanto sin al presente mi son trovata al peggio.
saul. . . . . Quanto più depresso,
- quanto è più l’uom di questa ruota al fondo,
- tanto a quel punto più si trova appresso
- che da salir si de’ girar il tondo:
- alcun sul ceppo quasi il capo ha messo,
- che l’altro giorno ha dato legge al mondo.