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questi spiriti beati, che furono santamente attivi. La croce immobile è costituita di raggi mobilissimi, che scintillano

               nel congiungersi insieme e nel trapasso.

Un d’essi raggi dal destro braccio scende a Dante, come una stella cadente per un cielo sereno. Questo “venerabil segno„ è la croce, ed è il simile e opposto dell’insegna di costaggiù. Come? Quella è immobile ed è premio di mobilissimi; cotesta è

                                 d’ogni posa... indegna,

e corre tanto ratta, ed è castigo di quelli che non si mossero mai nella loro vita: quella premio di quelli che seguirono Cristo sino alla morte, con la loro croce indosso; cotesta, pena di quelli che non furono nè ribelli nè fedeli, di quelli che vissero senza infamia e senza lodo, di quelli che non ebbero setta, e sono spiacenti a Dio e al diavolo.

E c’è di più. L’insegna pareva a Dante indegna d’ogni posa. Che vuol dire? Non vuol dire soltanto che non posava mai, ma che non poteva o doveva posare. Ora il concetto di Dante in quella figurazione del Paradiso è che si deve seguir Cristo, senza posar mai, sino a spargere il sangue per lui come esso lo sparse per noi, sino alla morte! Quel segno venerabile non vuole che chi lo prende o lo segue, si fermi mai! Quel segno è, in verità, indegno di ogni posa! E in verità è figurato come continuamente mobile nella sua immobilità, per il trascorrere e lo scintillare degli astri che la compongono. È immo-