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462 | sotto il velame |
e questo primo è quello, ch’io chiamo qui Amore...„1 Ciò a proposito di quel primo verso dolcissimo,
Amor, che nella mente mi ragiona,
il quale risuona a piè del monte dalla bocca di Casella:2
Lo mio maestro ed io e quella gente
ch’eran con lui, parean sì contenti,
com’a nessun toccasse altro la mente.
Il Maestro poi pare da sè stesso rimorso per il picciol fallo3 di quella sosta. Perchè aveva egli sostato? perchè era stato così fisso e attento? In quella canzone si toccava di lui! Il dolcissimo padre (siano grazie alla fonte romita che ce l’ha detto) si chiama, se si vuole, studio, ma si chiama, se si vuole, amore. E ragionava invero Virgilio più volte della donna di Dante, nella mente di lui, da quando col suo nome lo indusse al viaggio, a quando col suo nome gli fece traversare le fiamme.
III.
MATELDA
Deh! bella donna, ch’ai raggi d’amore
ti scaldi, s’io vo’ credere ai sembianti
che sogliono esser testimon del core,
vegnati voglia di trarreti avanti...4