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426 | sotto il velame |
colui che condusse poetando Enea stesso agli inferi,1 Dante è pur Dante e cristiano. E cristiano è necessariamente il suo inferno, e sotto il nome di Dite si legge quello di Lucifero, e sotto quel di Gerione si travede quello del Serpente, e nell’età dell’oro si ravvisa il primitivo stato d’innocenza, e nella fessura del Veglio il peccato originale, e presso le quattro virtù sono i sette spiriti dei condotti da Dio, e le tre disposizioni si risolvono in sette peccati; nei sette peccati, per quelli che ho persuasi, in sette peccati, per quelli che non m’hanno creduto e non mi credono. Sette e non più.
- ↑ Condurre poetando: espr. di Dante; Purg. XXII 88 seg.