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400 | sotto il velame |
occhi che erano di là da quel fuoco. Nel salire, già Dante vuol sapere come salga; e da Beatrice lo sa. E si congiungono “con la prima stella„.1 Essa è lucida, ma è una nube. E Dante vuol sapere il perchè delle macchie lunari; e da Beatrice lo sa. Egli apprende verità speculative sin qui. Lo dice:2
Quel sol che pria d’amor mi scaldò il petto,
di bella verità m’avea scoperto,
provando e riprovando, il dolce aspetto.
E dopo aver veduto Piccarda, due dubbi lo affamano. Vuol sapere, perchè la violenza altrui scemi il merito di chi la sofferse, e se è vera la sentenza di Platone che le anime tornano alle stelle.3 Chiarito di questi due punti, domanda “d’un’altra verità„.4 E quella che perfettamente vede,5 illustra anche questa. E parla della libertà del volere.
Salgono ancora. Sono nella Stella di Mercurio, più limpida, non però perfettamente limpida. Gli splendori che vi sono dentro, sembrano pesci in acqua tranquilla e pura. Un velo c’è, per quanto trasparente.6 Qui Dante apprende la storia dell’Aquila Romana. Siamo nella vita attiva. È la ragion pratica che è illuminata.7 E poi gli si solve il dubbio intorno alla giusta vendetta che fu giustamente vendicata.8 E siamo anche qui nella giustizia, che è la virtù massima dell’attività. Si può concludere che domina la sapienza nella prima stella e la scienza nella seconda?