Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
366 | sotto il velame |
la pianta
ch’è or due volte dirubata quivi.
Qualunque ruba quella o quella schianta
con bestemmia di fatto offende Dio...
Per la prima volta la pianta fu derubata da Adamo, ossia dal diavolo che lo consigliò. E quando il Poeta nascose nel fuoco i consiglieri del male, ricordò certo il primo consigliere del male, che vive nella Geenna. E del resto questo medesimo adulterò le cose di Dio, fece del no ita, rese Dio e l’uomo in sè rubelli, falsificò sè in altrui forma; e sopra tutto fu falso profeta e malo indovino, quando disse: “Non morrete, no: sarete come Iddii, sapendo il bene e il male„; e ciò quando la sua invidia1 portava nel mondo la morte, e quando faceva cadere l’uomo in quello stato di servaggio e di oscurità, per cui non doveva discernere più il bene dal male, fin che non venne il Redentore.
Ora come Lucifero è simbolo della superbia, anzi è la superbia stessa, peccato generale e speciale, apostasia in genere e in ispecie; così Gerione è simbolo della invidia e comprende tutte le dieci manifestazioni di frode, che sono in Malebolge; di frode che si potrà così ragionevolmente chiamare invidia, come invidia è essa imagine di frode. Ma come nella Ghiaccia è un peccatore umano, Giuda, oltre che un peccatore diabolico, Lucifero, a esprimere il medesimo pen-
- ↑ Concetto comunissimo. Per es. D. Bern. in die purif. Dopo la conversione niente più in noi possa l’invidia, per la quale la morte entrò nel mondo (Sap. II): chè il diavolo invidia all’uomo l’ascensione al luogo donde egli precipitò; e per questo lo tentò e lo uccise nell’anima.