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360 sotto il velame


I peccatori... Ma prima s’oda questa esclamazione:1

               O superbi cristian miseri lassi,
               che della vista della mente infermi,
               fidanza avete ne’ ritrosi passi;

ossia nell’aversio da Dio, nel “mal sentiero„, nella “via torta„;

               non v’accorgete voi che noi siam vermi
               nati a formar l’angelica farfalla?
               . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
               di che l’animo vostro in alto galla?

E quest’altra:2

               O sopra tutte mal creata plebe,
               che stai nel loco, onde parlare è duro,
               me’ foste state qui pecore e zebe!

Noi siamo vermi, dice il Poeta a proposito della superbia, nel purgatorio; spregevoli, bassi, nulli nella vita presente. Non c’è da insuperbire di tal condizione. Ma questi vermi si mutano in farfalle che volano a Dio, dopo la morte. Vogliam restare vermi in eterno? E, a proposito del tradimento, se avesse adoperata la stessa comparazion del verme, avrebbe detto: O vermi (invero Lucifero è il vermo reo), che voleste rimaner vermi! Meglio davvero che foste stati vermi e non uomini! E i superbi cristiani e la plebe sopra tutte mal creata sono puniti in modo analogo. Quelli3

  1. Purg. X 121 segg. XII 72, X 3.
  2. Inf. XXXII 13 segg.
  3. Purg. X 115 seg. 143, 119, 136 segg.