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352 | sotto il velame |
stolidamente, per altre vie; ma sia. E allora di costoro, usurieri e sodomiti, la forza in che assomiglia a quella dei predoni e dei tiranni? Non si trova, mi pare, un sostrato uguale a tutte queste diverse reità; se non si dice che ira è il peccato di tutti, tiranni, suicidi, sodomiti, usurieri.
Dante dichiara la propria ragione di Caorsa, facendo dire a Virgilio:1
Da queste due,
cioè dalla natura accomodata da Dio alle necessità umane, e dall’arte degli uomini stessi,
Da queste due, se tu ti rechi a mente
lo Genesi dal principio, conviene
prender sua vita ed avanzar la gente.
E perchè l’usuriere altra via tiene,
per sè natura, e per la sua seguace
dispregia; perchè in altro pon la spene.
Ora dispregiare la natura in sè e nell’arte è dispregiare Dio, perchè la natura prende il suo corso dall’intelletto e dall’arte di Dio; è come dispregiare Dio naturante e artefice.
Invero2
puossi far forza nella Deitade
col cor negando e bestemmiando quella
e spregiando natura e sua bontade;
e però lo minor giron suggella
del segno suo e Soddoma e Caorsa
e chi spregiando Dio col cor favella.