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298 | sotto il velame |
lupa sola, se è vero che la lupa comprende anche il leone. E mirabilmente equivalgono; perchè nella vista delle due fiere, e specialmente dell’ultima, è un Gorgon che fa disperare. E la lupa respinge l’uomo nel basso loco e nella notte.1
Resta Lucifero o Dite, l’antidio, il quale ha tre faccie che rappresentano, quella di mezzo l’amor del male o cupidità che equivale a volontà iniqua, la destra la potestà o possa o virtù o appetito sensitivo, come è, sebben metaphorice, nei diavoli, e la sinistra la sapienza del male, ossia l’intelletto depravato, ossia l’ignoranza. Il che è intuitivo a chi consideri la disposizione della Trinità, quando nel mezzo è l’amore (cioè lo Spirito santo) come nesso.2 E si conferma con più ragioni. Prima: Cassio è detto membruto. Ragionevole, che la bocca in cui si trova, sia quella della “possa„. Cassio era, come dice il Laneo, “lascivo e incontinente per la quale impotenzia si lassò vincere al peccato, e cadde in tal difetto„. Ragionevole che la faccia, nella cui bocca egli è, sia “della incontinenza„. E invero “quegli è lussurioso che ha colore intra giallo e bianco„;3 e bianca e gialla è quella faccia. Seconda: Bruto è filosofo; e Dante sa, con fare che si storca e taccia, che è filosofo stoico. Ragionevole che la bocca in cui è, raffiguri l’intelletto volto al male. Terza: a destra si dice sedere il Figlio, perchè la destra signifi-
- ↑ Vedi Minerva Oscura.
- ↑ Summa 1a 37, 1.
- ↑ Dalla Fisiognomia pubblicata da E. Teza. Bologna 1864. Devo la citazione al bravo Capelli. Quanto al «membruto», si vuole che Dante avesse in pensiero i L. Cassi adipes Catilinaria, III 7, 16. Forse, non sapendo che era magro, pur sapeva che era buon mangiatore e bevitore, onde gli prestò l’adipe dell’altro Cassio.