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si liqua in volontà del male), concupiscenza e perciò infirmitas invece di virtù. La qual ultima cosa Dante dichiara col fare che la lupa si ammogli a molti animali e col mutarla in fuia o meretrice; questo per la concupiscenza; e, per l’infirmitas, col farla fuggire avanti il veltro.


IV.


Ma l’Acheronte? L’Acheronte è il primo fiume, o il principio del fiume, che deriva da quella fessura la quale comincia dove finisce l’oro dell’innocenza o della originale giustizia.

Continuando giù per l’inferno il suo corso, e si fa Stige e Flegetonte e Cocito, e cambia aspetto e natura, e diventa fango e sangue e ghiaccio, e cambia luogo, e scorre, per così dire, nella disposizione d’incontinenza e in quella di violenza o bestialità e in quella di frode; e queste tre disposizioni sono le tre specie del peccato attuale, come le tre fiere sono del peccato attuale i tre simboli. E il passo d’Acheronte risponde al passo della selva; e la selva che pur continua dopo il passo, è il simbolo del peccato originale. Come non anche l’Acheronte sarà questo simbolo? Come non questo fiume col peccato originale sarà nella relazione, in cui gli altri tre, ossia il suo corso ulteriore dal triplice nome, aspetto, luogo, uffizio, sono col peccato attuale?

Non occorre ripetere gli argomenti addotti nè addurne di nuovi, mi pare. Come il peccato originale non è passibile di più o meno, perchè è tutto il peccato dell’uomo ed è causa di tutti gli altri pec-