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198 | sotto il velame |
(come non dovrebbe essere e come si adira Marco Lombardo che sia!).
Ciascuna parte, fuor che l’oro, è rotta
d’una fessura.
L’oro, no; perchè l’età dell’oro era innocente: non c’è da dubitare.
Ma quando o perchè avvenne allora la fessura? Se passiamo dal sogno alla realtà, dobbiamo sospettare subito che si tratti del peccato di Adamo. “D’una fessura„
che lagrime goccia,
le quali accolte foran quella grotta.
Lor corso in questa valle si diroccia:
fanno Acheronte, Stige e Flegetonta;
poi sen van giù per questa stretta doccia
in fin là dove più non si dismonta:
fanno Cocito . . . .
La fessura comincia dove finisce l’innocenza del genere umano. La fessura goccia lagrime; le lagrime formano i fiumi infernali. Passar l’uno, il primo di essi, è morire alla morte del peccato originale. Vediamo gli altri.
Ma, prima di tutto, c’è qualche fondamento, oltre la logica e il buon senso, all’interpretazione per cui la fessura è considerata effetto del peccato originale? E sì che c’è; e tale anzi da fornirci la vera postilla di Dante a quelle parole “gran veglio„. Se Dante avesse chiosato da sè il sacrato poema, qual parola avrebbe annotata qui nel margine? Avrebbe anno-