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le rovine e il gran veglio | 197 |
l’Eden nacque il genere umano, così l’Ida fu cuna di Giove. Ora
dentro dal monte sta dritto un gran veglio,
che tien volte le spalle in ver Damiata,
e Roma guata sì come suo speglio.
E il veglio è il genere umano stesso, e volge le spalle all’oriente e il viso all’occidente, a Roma; il genere umano incluso nell’idea del sacro Romano impero. E si può notare ch’egli è ben disposto, secondo il corso del cielo,1 che si muove da mane a sera. Ma pure il veglio ha un manco in altro come si vedrà.
La sua testa e di fin oro formata:
e puro argento son le braccia e il petto
poi è di rame infino alla forcata;
da indi in giuso è tutto ferro eletto,
(sono le quattro età del genere umano)
salvo che il destro piede
(ossia quello che significa la vita contemplativa o spirituale)
è terra cotta,
(perchè l’autorità spirituale è debole fondamento del governo: questo è il manco)
e sta in su quel più che in su l’altro eretto