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l’Acheronte. Questo fiume non è il solo dell’inferno. I fiumi sono quattro con esso. Donde nascono? Dice Virgilio:1

               In mezzo mar siede un paese guasto
               . . . . che s’appella Creta,
               sotto il cui rege fu già il mondo casto.

Cioè sotto Saturno, sotto il “caro duce, sotto cui giacque ogni malizia morta„.2 È il sogno pagano dell’Eden cristiano, quest’isola:3

               Quelli ch’anticamente poetaro
               l’età dell’oro e suo stato felice
               forse in Parnaso esto loco sognaro.
               
               Qui fu innocente l’umana radice.

In Creta, gli antichi pagani sognarono che innocente o casto fosse il mondo. E come l’Eden è una divina foresta, e vi è sempre primavera e ogni frutto, così in Creta,

               una montagna v’è, che già fu lieta
               d’acque e di fronde, che si chiamò Ida:
               ora è deserta come cosa vieta.

L’uomo mutò l’Eden nella terra laboriosa e disubbidiente: l’Eden pagano si mutò esso. Come nel-

  1. Inf. XIV 94. Per questo capitolo devo molto al mio carissimo Cosimo Bertacchi e al suo eloquente opuscolo «Il gran veglio del monte Ida, Torino, 1877». Da questo acutissimo geografo, di sopra e sotto terra, gli studi danteschi hanno molto avuto e più aspettano.
  2. Par. XXI 25 seg.
  3. Purg. XXVIII 139 segg.