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le tre fiere 155

virtute„. Non è come dire che la lupa ha il contrario di queste tre qualità? Quali sono esse? Non somigliano ai nomi delle tre persone divine?

                                         La divina potestate,
               la somma sapienza e il primo amore.1

Non vuole il poeta dire che il veltro sarà simile a Dio? ritrarrà da Dio da cui ha da venire? E così la lupa rassomiglierà al Perverso che cadde di lassù, e ha tre capi come Dio ha tre persone: il vermiglio amor del male in mezzo al bianco e giallo appetito del proprio bene e al nero intelletto che serve al tristo fine dell’ingiuria.


IX.


Come la lonza è concupiscenza in atto e tristizia in potenza, così la lupa è avarizia in principio e frode in effetto. Il che ci è mostrato dal Poeta con sue parole, quando a papa Niccolò cupido e perciò simoniaco e quindi punito tra i fraudolenti, egli grida:2

                         la vostra avarizia il mondo attrista
             calcando i buoni e sollevando i pravi.

Non è certo punito quel papa che per mal tenere. L’avarizia di lui era diventata peggior male; come è facile che divenga in tutti, poichè ella da sè ha già qualche cosa d’ingiusto. Tuttavia spesso rimane un mal tenere e, aggiungiamo, un mal dare. E allora

  1. Inf. III 4 seg.
  2. Vedi per ciò Minerva Oscura. E ci torneremo anche qui.