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nella antica strega sono tutte le note dell'incontinenza di concupiscibile, o come effetti nella vita stessa, o come effetti, non dissimili, oltre la vita, nel luogo
della pena. E dunque l'accidia, questa femmina balba;
l'accidia effetto, e l'accidia causa dell'incontinenza.
E' l'incontinenza potenzialmente ed effettualmente. E il concetto è tanto semplice quanto vero. Colui che non opera è soggetto alle tentazioni della carne; colui che cede alle tentazioni della carne, cade nell'ozio e nella inerzia, e debilita l'anima e corrompe il corpo, finchè diviene un carcame che puzza.
A questa incontinenza potenziale ed effettuale, a questa accidia causa ed effetto d'incontinenza, qual rimedio si propone? Dice Virgilio a Dante, dopo avergli significato l'essere dell'antica strega:1
Bastiti, e batti a terra le calcagne,
gli occhi rivolgi al logoro, che gira
lo rege eterno con le rote magne.
Dio è il falconiere, che al generoso falcone mostra,
prillando, il piumato richiamo delle spere che girano:
le cose belle ch'egli muove. II camminare quindi,
cioè il vivere operosamente2, e il contemplare le
bellezze dell'universo, è rimedio contro l'antica
strega. E non è il medesimo, che contro la tristezza?
E non è il medesimo che contro la lonza? E dunque
la lonza è incontinenza. E dunque la tristizia dei
fitti nel fango sta alla lonza, come la femmina balba
e zoppa e monca e guercia e pallida e cascante sta
alla dolce sirena ch'ella diventa sotto lo sguardo del
sognatore.
- ↑ Purg. XIX 61 segg.
- ↑ Di questo senso ovvio del camminare si darà un saggio poi.