Pagina:Sotto il velame.djvu/116

94 sotto il velame

meglio noi comprendiamo qui il senso mistico che il reale e poetico. L’altra via è quella che non è la morte, gli altri porti sono quelli che non sono la perdizione; e il poeta parla di più porti, perchè le sedi a cui vanno a finire quelli che Caron imbarca sono più d’uno; sono tanti quanti i cerchi. Caron ha compreso che Dante non viene a prendere posto tra i dannati; tanto è vero che Virgilio non altro gli soggiunge se non: “Vuolsi così„: così, come hai capito.

In verità, ripeto, Dante per passare morrà, ma alla morte morrà; conseguirà, cioè, quella natività seconda, che conduce alla vita. Il che è raffigurato nel battesimo. Nè si opponga che il battesimo Dante l’aveva già avuto. Sì; ma era quasi come non l’avesse avuto; poichè la libertà del volere era come non l’avesse. Or l’ha racquistata; e il passaggio dell’Acheronte raffigura per lui come la sanzione di questo racquisto.

Il battesimo è raffigurato misticamente e nel camminare di Gesù sulle acque e nel passaggio del mar rosso e anche in altro.1 Gesù2 era solo sul monte, e la navicella era trabalzata dai flutti nel mezzo del mare. Chè il vento era contrario. Or nella quarta vigilia della notte, venne ai discepoli camminando sopra il mare. E vedendolo camminare sul mare, si turbarono dicendo: È un fantasma. E per

  1. Aur. Aug. passim: per es. In Iohann. ep. I, 2, 3; «I pargoli nella nave stessa di Cristo sono condotti etc.». ib. 4 «Egli stesso si fece via, e ciò per il mare: quindi camminò nel mare, per mostrare che c’è una via nel mare». Anche l’arca di Noè raffigura il battesimo. Ciò in De Cat. Rud., 32, e altrove.
  2. Matth. XIV. Cfr. Marc. VI.