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sopra lo amore | 87 |
modo. Certo gli animali del Cielo, che sono le Stelle, e li animali della Terra e della Acqua veggiamo: ma quelli del Fuoco e dell’Aria non si veggono: perchè il puro elemento del Fuoco e dell’Aria non si vede. Ma ecci questa differenza: che in Terra sono due generazioni di animali, razionali, e brutali: e similmente è nella Acqua. Considerato che l’Acqua essendo corpo più degno che la Terra, non debbe essere meno abbondante di animali razionali che la Terra. Ma li dieci cerchi di sopra per la loro eccellenza solamente sono ornati di animali razionali. L’Anima del Mondo, cioè della prima materia, e l’Anime delle dodici sfere, e delle Stelle, perchè sommamente seguitano Iddio, e i divini Angeli, sono da Platonici chiamati Iddii mondani. E quelli animali che sotto la Luna abitano la regione del Fuoco etereo, si chiamano Demonii. E similmente quelli della Aria pura: e così quelli della Aria nubilosa, che è presso alla Acqua. E quelli razionali che abitano la Terra, uomini sono chiamati. Li Iddii sono immortali e impassibili: gli uomini sono passibili e mortali: i Demoni certamente sono immortali, ma sono passibili. Non attribuiscono però a’ Demonii naturalmente le passioni corporali, ma certi affetti di animo pe’ quali amano li uomini buoni: e li cattivi hanno alquanto in odio. E amicabilmente e ardentemente mescolano nel governare le cose inferiori e massime le umane. Tutti questi in quanto a questo offizio paiono buoni: e ancora parte de’ Platonici insieme con li Teologi Cristiani vogliono essere alquanti mali Demonii. Ma qui de’ mali al presente non si disputa. E quelli buoni, che di noi hanno custodia, sono per proprio nome da Dionisio Areopagita chiamati Angeli governatori del Mondo inferiore: la qual cosa non discorda da la Mente di Platone. Possiamo ancora secondo l’uso di Dionisio chiamare Angeli Ministri di Dio, quelli spiriti, che Platone chiama Iddii, e anime delle spere e delle Stelle. Il che non è discordante da Platone: perchè è manifesto nel suo x libro delle Leggi che non rinchiude quelli animi ne’ corpi delle spere, siccome ne’ loro corpi l’anime delli animali