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sti due Imperii. Per la qual cosa se noi parliamo assolutamente, egli è più antico lo imperio di Amore che della Necessità: perchè quello comincia in Dio: e questo nelle cose create. Ma se noi parliamo de le cose create, la potenzia de la necessità è prima che il regno di Amore. Conciosia che le cose prima per necessità procedono, e procedendo degenerano, che elle si rivoltino con Amore inverso Dio. Orfeo cantò questi due imperii, in due Inni: lo Imperio della Necessità nell’Inno della Notte, dicendo, la forte necessità a tutte le cose signoreggia. Il Regno di Amore cantò così nell’Inno di Venere: tu comandi a’ tre fati e tutte le cose generi. Divinamente Orfeo pose due Regni: e fece comparazione fra loro: e alla necessità antepose lo Amore, quando disse questo comandare alli tre Fati: ne’ quali la necessità consiste.


Capitolo XII

In che modo nel regno della necessità, Saturno castrò Cielo: e Giove legò Saturno.


Ma in che modo mentre che signoreggia la Necessità, i seguenti Dii sieno detti da Agatone castrare e legare i loro Padri, facilmente per le cose sopradette intenderemo. Non è da stimare che la Mente dello Angelo divida in sè medesima esso Dio: ma lei si divide il dono, che le è dato da Dio. Poco innanzi mostrammo a sufficienza i doni di Dio per necessità mancare da la loro somma perfezione, nello spirito che gli riceve. Onde nasce, che quella fecondità di natura che è in Dio intera, ma nello Angelo è diminuita, meritamente si dice essere castrata. E questo si dice avvenire mentre che regna la necessità. Perchè non avviene per volontà di chi dà o di chi riceve: ma per quella necessità, per la quale lo effetto non si può alla sua cagione agguagliare. E così Saturno, cioè l’Angelo, pare che castri Cielo, cioè il sommo Dio: ed ancora Giove, cioè l’Anima del Mondo,

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