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74 | marsilio ficino |
fecondità e chiarità di loro natura. Ma l’animo è di sua natura a essa accomodato: massimamente per questo che egli è spirito, e quasi specchio a Dio prossimo. Nel quale come di sopra dicemmo luce la Immagine del volto divino.
Adunque come all’oro niente bisogna aggiungnere, a fare che paia bello: ma basta separarne le parti della Terra, se da esse è offuscato: così lo animo non ha bisogno che se gli aggiunga cosa alcuna, a fare che egli apparisca bello: ma bisogna por giù la cura e sollecitudine del corpo tanto ansia: e la perturbazione della cupidità e del timore: e subito la naturale pulcritudine dello animo si mostrerà. Ma acciò clie il nostro sermone non trapassi molto il proposito suo, conchiudiamo brevemente per le sopra dette cose la Bellezza essere una certa grazia, vivace e spirituale. La quale per il raggio divino prima si infonde negli Angeli, poi nelle Anime degli uomini, dopo questi nelle figure, e voci corporali, e questa grazia per mezzo della ragione e del vedere e dello udire muove e diletta lo animo nostro: e nel dilettare rapisce: e nel rapire d’ardente amore infiamma.
Capitolo VII
De la dipintura d’amore
Dipoi Agatone Poeta, secondo l’uso degli Antichi Poeti, veste questo Dio Amore di umana immagine: dipingete a similitudine di un uomo formoso: e dice lo Amore essere, giovane, tenero, flessibile ovvero agile, attamente composto, e nitido. Queste parti qui narrate sono più tosto preparazioni alla Bellezza, che essa Bellezza, imperocchè di queste cinque parti, le prime tre significano la complessione temperata, la quale è il primo fondamento: l’altre due disegnano il modo e la spezie. I Fisici hanno dimostro lo indizio della temperata complessione essere la delicata e ferma equalità della tenera carne: perchè ove il caldo sopravanza molto,