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sopra lo amore | 67 |
disca alcuno affermare la spezie essere una ammistione di figura e di colori: perchè così le scienze e le voci che mancano di colore e di figura, e ancora i colori e i lumi che non hanno determinata figura non sarebbono degni di Amore. Oltre a questo la cupidità di ciascheduno, da poi che quello che si voleva si possiede, senza dubbio si adempie: come la fame e la sete per cibo e poto si quietano. Ma lo Amore per nessun aspetto o tatto di corpo si sazia. Adunque e’ non cerca natura alcuna di corpo, e cerca pure la Bellezza. Onde e’ si conchiude che ella non può essere cosa corporale. Per tutte queste cose si vede, che quelli che accesi di Amore, hanno sete della Pulcritudine, se vogliono col beveraggio di questo liquore, spegnere l’ardentissima sete, bisogna che e’ cerchino il dolcissimo Umore della Bellezza, per ispegnere la sete loro atroce, ch’è nel fiume della materia e ne’ rivoli della quantità, figura e colori. O miseri Amanti, in che luogo vi volgerete voi? Chi fu quello che accese l’ardentissime fiamme, ne i vostri cuori? Chi spegnerà il grande incendio? Qui è la grande opera, e qui è la fatica. Io ve lo dirò: ma attendete.
Capitolo IV
Che la bellezza è lo splendore del volto di Dio
La Divina Potenzia supereminente, allo Universo, agli Angeli e agli animi da lei creati clementemente infonde, si come a’ suoi figliuoli, quel suo raggio: nel quale è virtù feconda a qualunque cosa creare. Questo raggio divino in questi, come più propinqui a Dio, dipinge lo ordine di tutto il Mondo, molto più espressamente che nella materia mondana: per la qual cosa questa pittura del Mondo, la quale noi veggiamo tutta, negli Angeli e negli Animi è più espressa che innanzi agli occhi. In quelli è la figura di qualunque spera, del Sole, Luna e Stelle, delli Elementi, pietre, arbori, e a-