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nostri abbiamo conosciuto essere degno poeta Orfico e Platonico. Costui seguì in questo modo, dichiarando l’oscura e implicata sentenza di Aristofane.

Benchè Giovanni Cavalcanti per diligenza di sua disputazione, ci ha liberati in parte da lunghezza di trattare, nientedimeno la sentenza di Aristofane, perchè è intricata con oscurissime parole, richiede ancora qualche altra dichiarazione e luce. Aristofane disse lo Amore esser sopra tutti gli Dii alla umana generazione benefico, curatore, tutore, e medico. In prima bisogna narrare qual fu da principio la natura degli uomini e quali loro passioni. Non era in quel tempo tale, quale è ora, ma molto diversa: in prima erano tre generazioni di uomini, non solamente Maschio e Femmina, come ora: ma un terzo di amendue composto. Ed era intera la spezie di qualunque uomo e tondo aveva il dosso e i lati in circolo, mani quattro, e quattro gambe: ancora due volti posti sul tondo collo insieme simili. E la generazione masculina nacque dal Sole: la femminina dalla Terra: la composta dalla Luna. Onde erano d’animo superbo e corpo robusto. Il perchè messono mano a combattere con gli Dii e volere salire in Cielo: e per questo Giove segò per il mezzo ciascuno di loro per lo lungo e di uno ne fece duoi, ad esempio di coloro che segano l’uovo sodo con un capello per lo lungo. E minacciogli se di nuovo insuperbissino contro a Dio, di segargli un’altra volta in simile modo.

Poichè la natura umana fu divisa ciascuno desiderava il suo mezzo ripigliare: e però concorrevano, e gettando le braccia a riscontro si abbracciavano appetendo di rintegrarsi nel primo abito.

E certamente per fame e ozio sarebbono mancati, se Dio non avesse a tal copula modo trovato. Di qui è nato lo scambievole Amore negli uomini, conciliatore della Natura antica: sforzandosi di fare uno di duoi, e medicare il caso umano. Ciascheduno di noi è un mezzo uomo, quasi segato come que’ pesci che si chiamano orate: i quali segati in lungo bene per il mezzo, d’un pesce duoi pesci restano vivi. Ciascuno uomo cerca il mezzo suo:


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