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46 marsilio ficino

scuno albero si richiegga. Questo medesimo si osserva nella Musica, gli artefici della quale ricercano che numeri quali numeri più o meno amino.1 Costoro tra uno e due, tra uno e sette, quasi nessuno amore ritruovano. Ma tra uno e tre, quattro, cinque, sei, e otto più veemente amore hanno trovato. Costoro le voci acute e gravi per natura diverse, con certi intervalli e modi, tra loro amiche fanno: onde deriva la composizione e suavità della Armonia. Eziandio i moti veloci e tardi insieme in modo temperano, che tra loro amici diventano, e dimostrano concordia grata. Due sono le generazioni della Musica: l’una è grave e costante: l’altra molle e lasciva. Quella è utile a chi l’usa, questa è dannosa, come Platone nel Libro della Repubblica e delle Leggi giudica; e nel Convito suo propose a quella la Musa Urania: a questa propose la Musa Polimnia. Altri amano la prima generazione di Musica: altri la generazione seconda. All’amore de’ primi si debbe consentire: e concedere que’ suoni, che essi amano. Allo appetito degli altri si debbe resistere: perchè lo amore di coloro è celeste e degli altri vulgare. È ancora nelle stelle e negli elementi2 una certa amicizia, la quale l’Astrologia considera. In questi si ritruovano ancora que’ due Amori: perchè in essi è il moderato Amore, quando insieme con iscambievole proprietà, temperatamente consuonano: evvi ancora io Amore immoderato, quando qualcuno di loro ama sè medesimo troppo e lascia gli altri. Di quello resulta grata serenità dell’Aria, tranquillità dell’Acqua, fertilità della Terra, sanità degli animali. Dell’altro resultano cose contrarie a queste. Finalmente la facultà de’ Profeti e sacerdoti, pare che in questo si rivolga, che ci insegni quali sieno le opere degli uomini a Dio amiche, e per che modo gli uomini si facciano amici a Dio, che modo di Amore e di Carità inverso di Dio e patria e genitori e altri presenti e passati, si debbe os-


  1. Qui numeri quos numeros, aut magis, aud minos diligant, investigant.
  2. Et elementis quatuor.