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sopra lo amore 33

Ma le forme de’ corpi sono più tosto ombre delle cose vere, che vere cose: e come l’ombra del corpo non mostra la figura del corpo distinta: così i corpi non mostrano la natura propria delle sustanzie divine.

Ma circa esso Re, e quelle cose che io dissi, non è alcuna cosa tale: perchè le nature mortali e false non sono proprio simili alle immortali e vere.

E quel che è dopo questo l’animo parla: questo s’intende che l’animo, mentre che giudica le nature divine con le mortali, falsamente delle divine parla: e non pronunzia le divine, ma le mortali.


Capitolo V

Come la bellezza di Dio per tutto splende ed amasi


E acciocché noi in breve molto comprendiamo, il Bene è essa supereminente essenza di Dio: la Bellezza è un certo atto, ovvero raggio, di quindi per tutto penetrante: prima nella Angelica Mente: poi nell’Anima dello Universo e nelle altre Anime: terzo nella Natura: quarto nella Materia de’ corpi. E questo raggio, la Mente d’ordine di Idee adorna, l’Anima d’ordine di ragioni empie, fortifica la Natura di semi, veste la Materia di forme. E come un medesimo raggio di Sole illustra quattro corpi, Fuoco, Aria, Acqua, e Terra: così un raggio di Dio, la Mente, l’Anima, la Natura e la Materia illumina. E qualunque in questi quattro elementi guarda il lume, vede esso raggio di Sole, e per esso si converte a considerare la luce superna del Sole. Così qualunque considera l’ornamento in questi quattro, Mente, Anima, Natura e Corpo, e esso ama, certamente il fulgore di Dio in questi, è per detto fulgore esso Dio vede ed ama.


Capitolo VI

Delle passioni degli amanti


Di qui avviene che l’impeto dello Amatore non si spegne per aspetto o tatto di corpo alcuno:


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