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24 MARSILIO FICINO

soneste cose; in quanto ciascuno di piacere all’altro si ingegna, sempre con ogni sollecitudine e diligenzia a le magnifiche si mettono: acciocchè non sieno a dispregio della cosa amata, ma d’essere degni di reciproco Amore siano stimati. Ma questa ragione, copiosamente dimostra Fedro, e pone tre esempi d’Amore: uno di femmina di maschio innamorata, dove parla di Alceste moglie di Admeto, la quale fu contenta di morire, per il suo marito; l’altro di maschio innamorato di femmina, come fu Orfeo di Euridice; terzo di maschio a maschio come fu Patroclo di Achille: dove dimostra nessuna cosa quanto Amore rendere gli uomini forti. Ma la allegoria di Alceste o di Orfeo, al presente non ricercheremo, imperocchè queste cose, narrandole come istorie, molto più mostrano la forza e lo imperio di Amore, che volendo a quelle sensi allegorici dare, Adunque confessiamo al tutto che Amore sia Iddio grande e mirabile: ancora nobile e utilissimo: e in tal modo allo Amore opera diamo, che del suo fine, che è essa Bellezza, rimanghiamo contenti.

Questa Bellezza con quella parte solo con la quale è conosciuta si fruisce: con la Mente, col vedere e con l’udire la conosciamo. Adunque con questi tre la possiamo fruire. Con gli altri sensi non la bellezza, la quale desidera Amore, ma più tosto qualche altra cosa che fa bisogno al corpo, possediamo. Con questi tre adunque la Bellezza cercheremo: e per quella che si mostra ne’ corpi o nelle voci, come per certi vestigii cioè mezzo conveniente, quella dell’animo investigheremo. Loderemo la corporale, e quella approveremo: e sempre ci sforzeremo di osservare, che tanto sia lo Amore quanto sia essa Bellezza; e dove non lo Animo ma solo il corpo fosse bello, quello come ombra e caduca immagine della bellezza, appena e leggiermente amiamo: dove solamente fusse l’animo bello, questo perpetuo ornamento dell’Animo ardentemente amiamo: e dove l’una e l’altra Bellezza concorre, veementissimamente piglieremo ammirazione. E così procedendo, dimostreremo che noi siamo in verità famiglia Platonica: la quale cer-