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libidine. Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. Lo Amore adulterato, è una rovina da ’l vedere a ’l tatto.


Capitolo XVI

Quanto è utile il vero amatore


Voi mi domandate a che sia utile lo Amore socratico. Io vi rispondo: che è prima utile a sè medesimo a ricomperare quelle ali con le quali a la patria sua rivoli. Oltre a questo è utile a la Patria sua sommamente a conseguitare la onesta e felice vita. La città non è fatta di pietre, ma di uomini: gli uomini si debbono cultivare, come gli alberi quando sono teneri: e dirizzare a produrre i frutti. La cura de’ fanciulletti consiste in quelli di casa sua: e di poi che sono cresciuti trapassano le leggi ricevute in casa, per la iniqua usanza di quelli che ridono loro in viso. Ora ditemi che farà qui il nostro Socrate? Permetterà egli che per la usanza degli uomini lascivi, sia quella gioventù corrotta? la quale è il seme della Repubblica che di nuovo tutto il dì germina. Ma se egli permette questo, dove resterà la carità della Patria? Socrate dunque soccorrerà alla Patria, e i figliuoli di lei che sono suoi fratelli libererà da pestilenzia. In che modo farà egli questo? forse che egli scriverà nuove leggi, per le quali separerà gli uomini lascivi da la conversazione de’ giovani? Ma tutti non possiamo essere Licurgi o Soloni. A pochi si dà l’Autorità di fare leggi. Pochissimi alle leggi date obbediscono. Adunque che farà Socrate? crediam noi che egli faccia per via di forza? o che con mano scacci i disonesti vecchi da i più giovani? Ma solo Ercole si dice aver potuto combattere con le mostruose fiere. Questa violenzia a gli altri è molto pericolosa. Sarebbeci forse un altro modo, e questo è, che Socrate gli uomini scellerati ammonisca, riprenda, e morda. Ma lo animo turbato dispregia le parole