spezie divise, celeste e vulgare. Erissimaco, la sua amplitudine dichiarò, quando mostrò che le due spezie d’Amore in tutte le spezie si ritruovano. Aristofane dichiarò quello, che faccia in qualunque cosa la presenzia di Cupidine tanto amplissima, dimostrando per costui gli uomini che prima erano divisi, rifarsi interi. Agatone trattò quanta sia la virtù e potenzia sua, dimostrando che solo questo fa beati gli uomini. Socrate finalmente ammaestrato da Diotima ridusse in somma che cosa sia questo Amore, e quale, e onde nato: quante parti egli abbia, a che fini si dirizzi: e quanto vaglia. Guido Cavalcanti filosofo, tutte queste cose artificiosamente chiuse nelli suoi versi. Come per il raggio del Sole lo specchio in un certo modo percosso risplende: e la luna a sè propinqua per quella riflessione di splendore infiamma: così vuole Guido, che la parte della Anima chiamata da lui oscura fantasia e memoria, come uno specchio, sia percossa dalla immagine della bellezza, che tiene il luogo del Sole, come da un certo raggio entrato per gli occhi, e sia percossa in modo che ella per la detta immagine una altra immagine da sè si fabbrichi, quasi come splendore della prima immagine, per il quale splendore la potenzia dello appetire non altrimenti s’accenda, che la lana: e accesa ami. Aggiugne nel suo parlare: che questo primo Amore acceso nello appetito del senso, si crea dalla forma del corpo, per gli occhi compresa: ma dice che quella forma non s’imprime nella fantasia, in quel modo che è nella materia del corpo, ma senza materia. Nondimeno in tal modo che ella sia immagine d’un certo uomo, posto in certo luogo sotto certo tempo. E che da questa immagine subito riluce nella mente un’altra spezie, la quale non è più similitudine d’uno particulare corpo umano, come era nella fantasia, ma è ragione comune e diffinizione ugualmente di tutta la generazione umana. Adunque sì come da la fantasia, da poi che ha presa la immagine dal corpo, nasce nello appetito del senso, servo del corpo, lo amore inclinato a’ sensi: così da questa spezie della mente e ragione comune, come remo-