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128 | marsilio ficino |
del corpo: nè si muta per temporale progresso, come quella dell’Animo: nè è in moltitudine di forme sparsa, come quella dell’Angelo. E ogni qualità, che è spiccata da estrinseche condizioni, appresso i fisici si chiama infinita. Se il caldo fusse in sè medesimo, non impedito dal freddo e umido, non gravato da peso di materia, si chiamerebbe infinito caldo: perchè la forza sua sarebbe libera: e non sarebbe da termini di condizione estrinseca ristretto. Similmente il lume d’ogni corpo libero è infinito: imperocchè senza modo e termino riluce, chi per natura sua riluce, quando non è da altri terminato. Adunque la Luce e Pulcritudine di Dio, la quale è interamente pura e da ogni condizione libera, senza dubbio è Pulcritudine infinita. La Pulcritudine infinita, infinito Amore richiede. Per la qual cosa, io ti prego, Socrate mio, che tu ami le creature con certo modo e termine: ma il Creatore ama con amore infinito: e guardati quanto tu puoi che nello amare Iddio non abbi nè modo nè misura alcuna.
Capitolo XIX
Come si debbe amare Dio
Questi sono li ammonimenti, i quali noi abbiamo figurato che Diotima sacerdotessa castissima dia a Socrate: ma noi, virtuosissimi Amici, non solamente senza modo ameremo Dio, come abbiamo finto che Diotima dica: ma solo Iddio ameremo. Quello rispetto ha la mente a Dio, che ha lo occhio al lume del Sole. Lo occhio non solamente cerca il lume sopra le altre cose: ma eziandio cerca il lume solo: se e’ ci piaceranno i corpi, gli Animi, gli Angeli, non ameremo questi proprii: ma Dio in questi: ne’ corpi ameremo l’ombra di Dio: nelli animi la similitudine di Dio; nelli Angeli la immagine di Dio. Così nel tempo presente, ameremo Dio in tutte le cose: acciò che finalmente amiamo tutte le cose in lui. Imperocchè, così vivendo, perverremo a quel grado che noi vedremo