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126 | marsilio ficino |
sparsa, sia nell’animo tuo per la cogitazione d’una immagine ragunata. O Socrate, tu sprezzerai la figura di qualunque uomo, se a questa ne farai paragone. Tu sai bene che non possiedi questa per bontà de’ corpi esteriori: ma del tuo animo. Adunque ama questa, la quale fabbricò lo animo tuo: e ama lo animo suo artefice: più tosto che quella di fuora che è troncata, dispersa, e debole. Or che comando io che ami nello animo? Comando che ami la bellezza sua. La bellezza de’ corpi è luce visibile: la bellezza dell’Animo è invisibile luce. La luce dell’animo è verità: e questa sola Platone nelle sue orazioni chiedere a Dio soleva, dicendo: così Dio concedimi che lo animo mio diventi bello: e che le cose, che s’appartengono al corpo, la bellezza dello animo non impedischino: e che io stimi colui solo essere ricco, il quale è savio. Platone dichiara in questa Orazione, la Bellezza dello animo nella verità e nella sapienzia consistere: e quella da Dio agli uomini concedersi. Una verità medesima a noi data da Dio per varii suoi effetti, varii nomi di virtù acquista. In quanto ella mostra le cose divine, sapienzia si chiama, la quale Platone a Dio sopra ogni altra cosa chiedeva: in quanto ella mostra le cose naturali, Scienzia: in quanto le umane, Prudenzia si nomina: inquanto ella ci fa con gli altri ragionevoli, Giustizia: inquanto ci fa insuperabili, Fortezza: in quanto ci rende tranquilli, Temperanza si appella. Onde due generazioni di virtù si annoverano, cioè virtù morali, e virtù intellettuali: le quali sono più nobili, che le morali: le intellettuali sono Sapienza, Scienza, e Prudenza; le morali, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Le morali per le loro operazioni e civili offizii. sono più note. Le intellettuali, per cagione della verità nascosta, sono più occulte. Oltre a questo, colui che si allieva con onesti costumi, come quello che è più puro che gli altri, facilmente a le virtù intellettuali s’innalza. E però ti comando che imprima consideri quella Bellezza dell’animo, la quale negli onesti costumi si ritruova: dove intenda che egli è una ragione di tutti questi costumi, per la quale similmente belli si chia-