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114 | marsilio ficino |
il suo appetito, inquisizione, invenzione, giudizio, e comparazione. Chi negherà lo Animo subito da la tenera età desiderare cose vere, buone, oneste e utili? Nessuno desidera le cose non conosciute. Adunque nell’Animo son qualche note impresse di queste cose, innanzi che egli le appetisca: per le quali quasi come per forme esemplari di dette cose, giudica essere degne che si appetischino. Questo medesimo si pruova per la inquisizione e invenzione, in questo modo. Se Socrate cerca Alcibiade in una turba di uomini, e abbilo qualche volta a ritrovare, è necessario che nella mente di Socrate, sia qualche figura di Alcibiade: acciocchè sappia quale Uomo innanzi agli altri cerchi: e poi possa nella turba di molti, Alcibiade dagli altri discernere. Così l’Animo non cercherebbe quelle quattro cose, cioè verità, bontà, onestà, utilità, e non le troverebbe mai, se non avesse in sè qualche nota, per la quale cercasse queste cose, in modo da poterle trovare: acciocchè quando si scontra in loro le riconosca, e da contrarii loro le discerna bene. E non solamente manifestiamo questo per lo appetito, inquisizione, e invenzione: ma eziandio per il giudizio. Qualunque giudica alcuno amico a sè, o inimico, conosce quello che sia amicizia o inimicizia. In che modo adunque giudicheremmo noi tutto il giorno rettamente (come sogliamo) molte cose vere o false, buone o male, se e’ non fusse da noi la verità e la bontà in qualche modo innanzi conosciuta? In che modo, molti rozzi nello edifizio, Musica, e Pittura, e altre simili arti, e nella filosofia, approverrebbono spesso, e riproverrebbono rettamente le opere di dette facultadi, se non fusse loro dato dalla Natura qualche forma e ragione di dette cose? Oltre a questo, la comparazione questo medesimo ci dimostra: perchè qualunque comparando il mele con il vino, giudica lo uno essere più dolce che l’altro, certamente conosce quale sia il sapore dolce. E colui, che agguagliando Speusippo e Senocrate a Platone, stima Senocrate essere a Platone più simile che Speusippo: senza dubbio conosce la figura di Platone. Similmente perchè noi stimiamo rettamente