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Onde se il Signor Arciduca gli protegge, et gli ricetta nel contado di Gorizia, ciò fa, ò come suoi overo come stranieri, se come suoi, et consente, che questi commettino tanti eccessi et cosi nefandi sceleraggini, deve essere sottoposto alla medesima pena, non avendo voluto porvi rimedio, e se egli gli favorisce come stranieri, questo è molto peggio, perche dimostra con tal maniera di spreggiare, la reputazione della Republica, et aver gusto de' suoi danni. E mantenendo come fa, et dando ricetto à ladroni nemici di lei, ha giustamente provocata la sua ira. A queste due ragioni si atterra l'aver prima gli Uscocchi danneggiata l'Istria, et trappassati in Friuli anno abbruggiato le ville fino à Monfalcone, et fermatisi come nemici in quei contorni. Per la qual cosa nulla rileva l'addurre che l'Imperatore sia Signor Soprano, et l'Arciduca abbia il governo, percioche noi non siamo adesso sul piattire alle civile, che si vanno ventilando le parole, ma se ha da guardare ai fatti, si hà da mirare cui offende, et dove si ricoverino gli offensori, sia governatore colui, che gli raccoglie ò feudatario, ò pur protettore, come si manifesta il Sign. Arciduca, non si diversifica però la causa della Rep. si che giustamente non gli perseguiti ovunque si siano. Ne l'imperatore ha da dolersene perche se ha concesso al Sig. Arciduca il posesso assoluto, et perpetuo de gli Uscocchi, et raccomandato le sue ragioni à Principe che consente che i vicini Principi siano da suoi sudditi infestati, non ha da querelarsi, se non di se medesimo, secondo la decisione di Giustiniano suo antecessore, nelle sue Institutioni.

Qui negligenti amico, dice egli, Rem custodiendam tradidit, se res perit, sibi imputet, non alijs. A ciò si aggiunge, che se i luoghi sacri, che pur si hanno in tanto riguardo non sono sicuro tempio a tal sorte di huomini, che quindi si