Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Sonetti del 1831 | 75 |
ER MEDICO.
[2.]
Vòi sapé cchi è sto medico dell’òggna,1
Ch’io nun farìa castracce una castaggna?
È cquer tufo,2 quer fijjo de caroggna,
Che vvenne cqui da Strongoli a ppedaggna.3
Principiò, ppe’ strappalla,4 a ddà l’assoggna5
A le bbastarde6 de Piazza de Spaggna:
Poi cór un ciarlatano annò a Bbirboggna
A ffà le paste frolle7 de raffaggna.8
E ppe’ l’appunto ar fatto de la viggna,
Diventato dottore de la zzuggna,9
Era tornato a mmedicà la tiggna.
Fu allora che ppe’ via de la caluggna
Che llui diede a la mi’ frebbe maliggna,
Te j’atturai la bbocca co’ sta bbruggna.10
Terni, 6 ottobre 1831.
- ↑ Dell’unghia: medico da nulla.
- ↑ Zotico.
- ↑ A piedi.
- ↑ Procacciare la vita alla meglio.
- ↑ Dar la sugna: blandire, star d’attorno ad alcuno per fini particolari.
- ↑ Specie di cocchi, e figlie di meretrici che avevano asilo ed immunità nelle giurisdizioni del Palazzo di Spagna. — Da vari anni ne sono state eliminate. — Insomma, il nostro dottore faceva in origine il ruffiano.
- ↑ Lavorare di paste frolle: agire con artificio e malizia.
- ↑ Frode.
- ↑ Parola insignificativa, che sta per “nulla,„ e si profferisce talora nelle esclamazioni d’impazienza. Oh la zugna!
- ↑ Brugna [prugna, susina], per “risposta a proposito.„