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Er còllera mòribbus 327


21.

     È una sscena! Cqua oggnuno ha er zu’ segreto.
Chi vvò1 er cannello, chi vvò la patacca,2
Chi er làvudon,3 chi er thè, chi una casacca
De fanella,4 chi er vischio de l’abbeto:5

     Uno canfora, uno ojjo, e un antro6 asceto:7
Questo vò che sse dormi8 co ’na vacca:
Quello disce ch’er male nun z’attacca
A le donne che in corpo abbino er fèto9...

     Sta vertù cche ppò avé la gravidanza
Mó ha ccressciuta la rabbia in ne le donne
De fàsselo10 infilà ddrent’a la panza.

     Per cui mariti, amichi e confessori
Nun arriveno a ttempo a ccorrisponne11
A ttante ordinazzione de lavori.

11 settembre 1835


  1. Chi vuole.
  2. La moneta. [Per questi due pretesi rimedi, si veda il sonetto precedente.]
  3. Il laudano.
  4. Di flanella. [Il preservativo della flanella sul ventre e sullo stomaco era raccomandato dal Diario di Roma del 19 e 22 agosto di quell'anno.]
  5. Dell’abete. ["Un preservativo adoperato con molto successo in Gallizia contro il cholera è quello di portare sullo stomaco e sul ventre un pettorale di cuoio intonacato di pece di abete selvatico, e di prendere giornalmente alcune goccie di olio di camomilla, unitamente a thè di menta, o a pastiglie della medesima erba. Tutti coloro che lo hanno adoperato in Gallizia sono stati preservati dal flagello, non esclusi gli assistenti degl'infermi e becchini.„ Diario di Roma, 5 sett. 1835.]
  6. Un altro.
  7. [L'uso
    dell'aceto come disinfettante e preservativo, e della canfora e
    dell'olio d'oliva come curativi, era raccomandato nel cit. Dia- rio, del 19 e 29 agosto, e nelle Notizie del Giorno del 3 settembre.]
  8. Si dorma.
  9. Pronunciasi colla e stretta.
  10. Di farselo.
  11. Corrispondere.