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306 Er còllera mòribbus


Cardinal Vicario, Carlo Odescalchi, il quale era uomo “d’una semplicità singolare, unita ad uno zelo poco illuminato;„ e si lasciava menar pel naso da alcuni suoi subalterni, “esseri di grossa ignoranza e nessuna prudenza.„ (Dispacc. dell’Ambasc. sard., 8 agosto 1836, in Bianchi, Op. e vol. cit., pag. 165.) Nel 1838, egli rinunziò al cardinalato e a tutti gli annessi e connessi, e si fece gesuita; rimanendo però famoso in Roma per la smania avuta da Vicario d’ingemmare i suoi editti con quanto di più iracondo e bestiale si legge ne’ libri santi. Singolarissimi esempi di questa smania possono vedersi nelle note de’ sonetti: L’editto ecc. (1), 21 febb. 36; e La caristia ecc. (2), 24 magg. 37: nelle quali però io non potei dare, come posso darlo qui, il testo preciso di questo Invito Sagro sul colera, perchè ancora non m’era riuscito di ripescarlo. “Risparmiò finora l’Italia,„ diceva dunque l’Invito, “quel morbo funesto, che aggirasi per Europa già da qualche anno, e che tante ha mietuto vittime altrove, morbo che per la oscurità della sua origine, per la stravaganza de’ suoi progressi, per l’incertezza de’ suoi attacchi, per l’acerbità de’ suoi periodi veste per chi ha fede i caratteri tutti, ed i segni d’un flagello. Parve finora, che le Alpi, e i nostri mari fossero una insormontabile barriera. Ma qual barriera a un flagello! L’Italia n’è oggi minacciata, ma da Roma è lontano ancora; e Roma ne sarà immune? Se il morbo è flagello, se il flagello di Dio si scarica sopra il capo del prevaricatore, Roma prevaricò? Non conviene, o Romani, illudersi, sì che Roma prevaricò. Il nome santo di Dio è conculcato, le feste, e le solennità sono violate, il vizio passeggia impudente baldanzoso (sic) per le vie della Santa Città. Dunque se Roma prevaricò, flagellata dev’essere ancora. Ma Roma ha una barriera, cui le Alpi, ed i mari rassomigliar non si possono, e questa barriera è Maria. Infelice Roma, se Maria coprendola con il suo manto non trattenesse il braccio di quell’Angelo dell’Apocalisse, che mostra dall’alto l’avvelenata tazza per rovesciarla sui miseri figli della colpa. A Maria dunque senza indugio rivolgiamoci...„ Ordina quindi una novena straordinaria a Maria, in preparazione per la festa dell’Assunzione al Cielo, da farsi in quindici chiese a lei dedicate, e di più in S. Rocco e in tutti gli oratòri notturni, dal 6 a tutto il 15 agosto, ricorrenza di detta festa. Il Papa concede indulgenza plenaria “a tutti coloro che sette volte nei dieci giorni interverranno al pio esercizio.„ Vietati in questi dieci giorni “gli Spettacoli d’ogni sorte, le Adunanze clamorose, i canti, e suoni notturni;„ chiuse, durante la funzione, “le Osterie, i Spacci di Acquavite, ed altri Liquori, i ridotti, i bigliardi ecc.,„ meno i “Caffè