Pagina:Sonetti romaneschi VI.djvu/24

14 Sonetti del 1830

rivati dagli antichi; Roma, 1875; pag 61-64. — Sul principio del secolo, un certo Ciampoli descrisse la Passatella in trenta ottave, un po’ italiane e un po’ romanesche, le quali, in punto forma, sono una vera birbonata: il che però non ha impedito che diventassero famose. Le ha pubblicate recentemente lo Zanazzo, (Roma, 1886). Ma, quantunque egli le abbia anche ritoccate, c’è rimasti de’ versi come questo della prima ottava: Che vve pensavio de me superchiane? — Sullo stesso soggetto io posseggo un’altra porcheria inedita in trentatrè ottave, d’ignoto autore, e che comincia cosi: Bon giorno, eimbè, se pò sapé che fate, Che state come scimmie sbigottite?]      5 Mi ripiglia..

L’AMBO IN NER CARNOVALE.

     T’aricordi, compare, che indóv’abbito
Vienì1 un giorno pe’ sbajjo la bbarella?
Bbe’, all’astrazzione che ss’è ffatta sabbito,
Ciò2 vvinto un ambo a mmezzo co’ Ttrippella.

     E oggi pijjamo a nnòlito3 un bell’abbito,
Lui da pajjaccio e io da purcinella;
Perchè la serva de padron Agabbito
Sta allancata4 de fà ’na sciampanella.5

     Tu, ccaso che tt’ammascheri da conte,
Viecce a ttrovacce all’Osteria der Moro,
In faccia a Gghetto pe’ sboccà sur Ponte.6

     E ssi mmai Titta7 pò llassà er lavoro,
Portelo co’ lo sguizzero der Monte,8
Ché Ggiartrude ne tiè ppuro pe’ llòro.

17 febbraio 1830.


  1. [Venne.]
  2. [Ci ho.]
  3. [Prendiamo a nolo.]
  4. [Da lanca, fame: “affamata, smaniosa.„]
  5. [Divertimento, che finisce sempre con una merenda o con una cena.]
  6. [Sul Ponte Quattro Capi.]
  7. [Bista, Giambattista.]
  8. [Uno svizzero de’ Sacri Palazzi, che faceva la guardia al Monte di Pietà, come un altro la faceva alla Cassa di Risparmio. Vestivano la bassa tenuta, cioè: calze paonazze, brache e giustacuore a strisce paonazze e nere, berretto in forma di frittella.]