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188 Sonetti del 1832

la settimana a disciplinarsi: ciocchè si eseguisce al buio non senza gravi inconvenienti talora accadutivi. Terminato quindi il trattenimento, alcuni dei più zelanti escono dall’oratorio, e seguiti da altri divoti (quasi tutta gente volgare) si diramano per la città recitando il rosario interpolato da canzoncine divote: e tanto bene prendono misura fra il tempo e la via, che giunti, chi a tale e chi a tal altra Madonna delle quali non è penuria per le strade di Roma, ivi come a meta del loro viaggio termina appuntino il rosario e s’intuonano le litanie. Al fine di queste e di altre prozioncelle, parte in prosa e declamate, parte in versi e cantate, ciascuno al saluto di Sia laudato Gesucristo risponde sempre con un Sempre sia laudato, e va al suo qualunque piacere.      9 Molta oscurità regna sempre in quell’oratorio.      10 Attorno alle pareti dell’oratorio sono disposti i noti 14 quadrucci della Via Crucis. Vedi sul Caravita il sonetto... [I sonetti ne’ quali riaccenna al Caravita sono parecchi; ma, se ricordo bene, in uno solo dice qualcosa che non è detta nel presente, ne' Fratelli Mantelloni, 19 dic. 32. A questo, dunque, io credo che egli intenda rimandare.]